Un
sottufficiale della marina reale
apparso
in "Neptunus: rivista marittima bimestrale, n° 226, pp 25-32,
maggio 1991
da
J. B. DREESEN tradotto dall’olandese in
francese da
Pascal GILON corretto e annotato da Eric LENS
Tradotto
in italiano con il robot “ reverso” e
annotato da Yves Campana
http://users.skynet.be/yves.campana/
ROCCO
MARIO CAMPANA
Se
siete ostentali,dirazzapura o meno, dovete conoscere le CAMPANA di
Ostenda. La loro tradizione marittima nella nostra città è già di
quattro generazioni. Torniamo un po' indietro.
Yves
CAMPANA (° 09-10-1938), capitano navigazione
d'altura
e pilota nelle bocche della Schelda, è il figlio del capitano
navigazione
d'altura ben
noto, Robert Louis CAMPANA, che gestirà a suo tempo la linea
Ostenda-Tilbury. Robert Louis CAMPANA ha altri due figli, Guy (°
18-05-1936) e Roch (° 28-08-1943), che però sono rimasti a terra.
Corinne, sua figlia minore (° 01-02-1948), vive ancora ad Ostenda.
Robert
CAMPANA (1), "Captain Louis" ( due anni come marinaio sul
nave
a vela “
L’
Avenir “),
come era solito chiamarlo, era il figlio di François CAMPANA (2),
meccanico-conduttore (3) alla Marina, egli stesso figlio di Roch
CAMPANA, E qui inizia la storia dei CAMPANA di Ostenda.
Innanzitutto
ripercorriamo brevemente la storia della famiglia. Roch CAMPANA,
figlio di Francesco (4) e Anna Maria SALEMI, è nato nel mese di
novembre 1813 a Termini, in provincia di Palermo, nel regno di Napoli
(5). Fu portato sui fondali battesimali il 20 novembre 1813 nella
collegiata di San Nicola a Termini, da Agostino SIABSI, figlio di
Michele e Françoise SALEMI, figlia di Girolamo, e fu battezzato da
Leonard MASCARI. Ricevette il nome di Rocco Mario. Francesco, il
padre, aveva tre figli (6). Era un piccolo armatore che, a seconda
del tempo e delle circostanze, armava una o due navi. Suo figlio
maggiore navigava su uno di loro. Marino
Campana morte a Rotterdam 20/6/1840.
All’età
di soli quattordici anni. Roch poté, o dovette, prendere il mare,
secondo l’usanza dell’epoca. Forte di una decina d’anni di
esperienza, si ritrovò ad Anversa alla fine del 1836 a bordo di una
nave che apparteneva al padre e che era stata comandata dal fratello
maggiore ( Marino ).
A
proposito di quello che è successo in quel periodo, siamo un po'
confusi. Tuttavia, un fatto è certo: Roch rimase ad Anversa perché,
il 7 aprile 1837, si impegnò come marinaio nella Marina Reale per un
periodo di due anni. Fu collocato a bordo del cannoniere
n° 4.
In
quel periodo, la Marina Reale aveva marinai di prima, seconda e terza
classe. Tutto lascia pensare che l’esperienza acquisita da Roch fu
determinante perché si impegnò come marinaio di prima classe. Le
cannoniere, che operavano principalmente sulla Schelda, in quel
momento erano ancora considerate in stato di guerra con i Paesi
Bassi, poiché le sue funzioni di cambusiere (7) a bordo della n° 4,
Roch li riempie in tempo di guerra per due anni. Dopo questo termine,
firmò un nuovo contratto di durata equivalente e passò sulla
cannoniera n° 6, sempre in qualità di cambusiere. Questo contratto
ebbe fine solo il 30 aprile 1841. Ne firmò poi un altro, per tre
anni questa volta, a bordo del cannoniere n°12 .
Fu
probabilmente durante questo periodo dal 1837 al 1841 che si sposò
per la prima volta, con Anne-Maria CHARTON (
4/4/1817-22/3/1840).
Ma doveva perdere sua moglie prima del 1844 (Una figlia Maria Joanna 17/2/1840/-17/12/1840,
perché quest’anno lo
si ritrova vedovo. È senza dubbio questo primo matrimonio, di cui
non abbiamo trovato altre tracce, che motiva la sua decisione di
lasciare la barca di suo padre nel 1837.
La
sua prima promozione nella Marina Reale gli fu conferita il
15-02-1841(8): passò "caposquadra di prima classe".
Tuttavia, non essendo questa funzione prevista sulla cannoniera,
passò su un brick di Stato, il "Charles", all’inizio del
mese di maggio 1842. Era una vecchia barca, lenta, difficile da
manovrare, e poco propizia alla navigazione in alto mare. Apparteneva
alla Wattel Company, una compagnia armatrice. Nell’ambito della
politica commerciale del governo, fu dotato per i suoi viaggi di un
equipaggio militare con il quale salì per la prima volta il 4
gennaio 1840 sotto gli ordini del capitano Jorgensen. Fece rotta per
Batavia e Manila.
Il
16 giugno 1843, il "Charles"
apparve per la seconda volta in direzione dell’Estremo Oriente. La
nave era sotto gli ordini del tenente di vascello Hoed, assistito dal
guardiamarina DDebauche
e dagli aspiranti di prima classe DDucolombier
e Smis. Roch CAMPANA si trovava a bordo in qualità di caposquadra di
prima classe. Dopo scali successivi in un porto delle isole Canarie e
a Singapore, il "Charles" pose la rotta verso Manila
attraverso il passaggio orientale. Nella notte del 16 febbraio 1844,
al largo delle coste del Borneo, alla foce di un fiume chiamato il
Goot, la nave si arenò su un banco di sabbia omesso sulla mappa. Al
mattino, completamente immobilizzato, fu attaccato da 24 praos (9),
pieni di pirati armati fino ai denti. Il " Charles"
non poté difendersi, poiché i suoi due cannoni reali erano fuori
uso, mentre gli altri quattordici erano solo cannoni finti di legno.
L’equipaggio non poté fare altro che imbarcarsi a bordo delle tre
scialuppe e tentare di raggiungere la costa.
Senza
denaro, avendo solo pochi giorni d’acqua e di provvista,
l’equipaggio si recò a Macassar. Situata a 250 miglia, era l’unica
sede europea in grado di offrire un rifugio. Il viaggio a bordo delle
scialuppe durò dieci giorni e si rivelò molto faticoso. A Celebes
l’equipaggio riuscì a procurarsi dell’acqua, nonostante la
minaccia degli indigeni. Il 26 febbraio 1844, le scialuppe
raggiunsero Macassar. Il governatore, de Perez, un ufficiale della
Marina Reale olandese (Bruxelles di nascita), li ricevette con la
massima ospitalità. Il Belgio gli avrebbe manifestato tutta la sua
gratitudine per questo gesto nominandolo Ufficiale dell’Ordine di
Leopoldo, mentre altri due ufficiali olandesi erano stati nominati
Cavalieri dell’Ordine di Leopoldo.
Pochi
giorni dopo, una squadriglia di navi da guerra olandesi attraccò nel
porto. Imparando le peripezie del "Charles", il comando
dello squadrone organizzò una spedizione punitiva contro i pirati.
Una corvetta a vapore, due Bricks, tre golette e una cannoniera, in
totale 250 uomini d’equipaggio, furono impegnati nell’operazione.
I belgi si offrirono volontari per partecipare alla spedizione e
presero posto a bordo della corvetta a vapore "Ekla". La
spedizione punitiva durò 40 giorni. La città di Tingarong fu invasa
e incendiata. I due vecchi cannoni del " Charles",
come pure i beni che si trovavano a bordo, furono recuperati.
L'8
maggio 1844, l’equipaggio del " Charles"
salì sulla "Dorotea", nave olandese, che li portò a
Batavia, dove approdarono il 16 maggio. Lì salirono a bordo di un
tre alberi inglese da 600 tonnellate, il "Royal Consort",
su cui stavano per effettuare il viaggio di ritorno verso l’Europa.
Cinque giorni dopo la loro partenza da Batavia, la nave cominciò a
prendere l’acqua e dovette approdare in tutta fretta alle Isole
Cocos per riparazioni. La breccia fu temporaneamente chiusa e la nave
salpò. Pochi giorni dopo riprese l’acqua. Questa volta mise la
rotta verso l’isola Maurizio, dove furono effettuate riparazioni
più solide. Dalla, via Sant’Elena, la nave conquistò
l’Inghilterra o l’equipaggio del "Charles" prese posto a
bordo del "Soho" per essere rimpatriato. Il viaggio era
durato 27 mesi. Di ritorno nel paese, i membri dell’equipaggio si
trovarono costretti a tacere e conobbero tutte le pene del mondo per
essere risarciti della perdita dei loro effetti personali e delle
loro attrezzature.
Questo viaggio fu senza dubbio la goccia che fece traboccare il vaso per Roch CAMPANA, perché il 9 novembre 1844 lasciò la Marina Reale e partì in congedo definitivo. Egli cominciava anche a stancarsi di essere vedovo e celibe, poiché il 27 novembre 1844 sposò ad Anversa una ricamatrice della città. Maria DAELMANS (4/4/1817-4/7/1873), di quattro anni più giovane. Egli prese servizio a bordo di un tre-alberi belga, il ~.Jean Key ~., e effettuò due viaggi all’Avana (Cuba), nel 1845 e nel 1846. La destinazione tradizionale di questa nave (che portava il nome del proprietario di navi Jean Key 1771-1846, un anversois), come quella delle altre navi di questa compagnia di armatori, era il Brasile e i Caraibi. Fu coinvolto, tra l’altro, in un incidente all’Avana nel 1831, mentre per la prima volta il suo capitano sfoggiava in questo porto la bandiera belga.
Jean
Key davanti all’entrata del porto di Ostenda (P.Weyts)
Deve
tuttavia essere scritto da qualche parte che Roch CAMPANA (o sua
moglie) non era fatto per la marina mercantile, perché il 17 luglio
1846 (10) riprese servizio nella Marina Reale. Questa volta si
arruolò per 6 anni e fu trasferito a bordo della cannoniera n°11
come marinaio di prima classe. Il suo soggiorno vicino a casa fu
tuttavia di breve durata poiché, tre mesi più tardi, nel settembre
1846, dovette imbarcarsi in direzione di Singapore e Manila come
marinaio veliero
a bordo di un tre alberi, l'"Emmanuel". Questo viaggio durò
quasi un anno, perché solo il 29 luglio 1847 la nave fu di ritorno
ad Anversa.
Il 1º settembre 1847 (11) Roch fu
promosso quartiermastro, con un saldo di 45 franchi al mese. Il 3
novembre 1847, prese la direzione di Batavia, sempre sull'"Emmanuel".
Questo viaggio, terminato il 10 settembre 1848 (12) è narrato nel
libro "Ricordi" scritto e pubblicato dal comandante in
secondo Ducolombier.
Ma
la Marina Reale riservava ai suoi marinai ben poche opportunità di
soffiare. Roch era appena passato sulla "Louise-Marie", nel
dicembre 1848, quando questo, messo in piedi di guerra, salì per la
costa occidentale dell’Africa, Gorée e Rio Nunez La partenza
avvenne il 31 dicembre 1848. I 62 uomini erano comandati dal tenente
Van Haverbeke. Dopo alcuni scali a Ilha Salvage, alle isole Canarie,
ad Argunbone e alle isole di Capo Verde, la nave gettò l’ancora il
22 gennaio 1849 a Gorée, o ancorava già una serie di edifici tra
cui le fregate e corvetta francesi "Penelope" e "La
Ricerca", due barche a vapore e una nave ospedale. L’intera
squadriglia era guidata da Bouet de Willaumez. Anche il tre-mast di
Gand
"Emma" era lì, perché i suoi capitani, i signori
Witteveen e Cohen, avevano degli affari in sospeso.
Occorre precisare che il
comandante Van Haverbeke aveva già effettuato in primavera un
viaggio a Rio Nunez sulla "Louise-Marie". Lì, con Lamina,
re della regione, aveva concluso un accordo per la costruzione di una
fabbrica belga su una fascia di terreno che si estende su un miglio
da una parte e dall’altra delle rive di Rio Nunez. Questo accordo
non dovette piacere al comandante Bouet de Willaumez della marina
francese: quest’ultima infatti accarezzava altri progetti per la
regione. Fu allora molto scontento nei confronti di Van Haverbeke per
l’accordo concluso da quest’ultimo con Lamina,
il che provocò un incidente tra i due uomini durante il loro
incontro al punto di ancoraggio. Ma il comandante Van Haverbeke non
se ne formalizzò minimamente e continuò semplicemente a svolgere la
sua missione, quella di consolidare l’accordo concluso con Lamina.
Il 27 gennaio 1848, la
"Louise-Marie" si trovava a Dakar, il 29 a Bathurst, e il 5
febbraio gettò l’ancora a Rio Nunez. Risalendo il fiume, la
"Louise-Marie" s’impantanò, ma grazie alle sue scialuppe
si poté sbloccarlo. Il 12 febbraio, il re Lamina a bordo e chiese
che lo si aiutasse con mezzi militari a risolvere la controversia che
lo opponeva ad un altro sovrano locale. Si trattava di una questione
interna, ma il comandante Van Haverbeke prese immediatamente le
misure necessarie per venire in aiuto al partner del Belgio. Un
distaccamento della Louise-Marie prese posto nelle scialuppe, approdò
a Debokké e si interpose nel conflitto tra Lamina e il suo rivale,
il re Majoré.
Il 27 febbraio la corvetta inglese
"Favorite" entrò nel porto con una nota di protesta in
merito all’accordo belga concluso con il re Lamina. Van Haverbeke
riuscì comunque a risolvere questo problema. Lo stesso giorno, la
corvetta francese "La Recherche" fece la sua apparizione
nel porto. Il suo comandante prese contatto con il comandante del
"Favorite" e venne a sapere che gli indigeni avevano
chiesto l’aiuto della "Louise-Marie" contro Majoré.
Tra i neri dei due gruppi, emergevano nuove difficoltà. Van
Haverbeke addestrò il suo equipaggio al tiro e mandò due messaggi,
uno a Majoré e l’altro al mercante inglese, minacciandoli di
organizzare un blocco.
L'8 marzo il comandante della
"Louise-Marie" e il comandante della "Ricerca" si
incontrarono. Il giorno dopo. il comandante della "Louise-Marie"
fu avvertito della partenza di un plotone di sbarco della "Ricerca".
Su di essa, la "Emma" gettò l’ancora nella rada di
Rapass. Ducolombier e Mestreem si recarono a Debokké per portare
Majoré a meglio sentimenti, che temporaneamente hanno avuto
successo.
L'11 marzo
1849, il distaccamento di sbarco Belgo-Francese si mise in viaggio e
accostò a Debokké. Si avviarono con più forza trattative. Dopo di
che il gruppo si ritirò. Il giorno seguente, la "La prudente"
entrò nel porto, incaricata di contrastare i piani belgi. Alla fine,
però, le due parti riuscirono a mettersi d’accordo. I francesi
furono informati della
testardaggine, che persisteva
L'11
marzo 1849, il distaccamento di sbarco Belgo-Francese si mise in
viaggio e accostò a Debokké. Si avviarono con più forza
trattative. Dopo di che il gruppo si ritirò. Il giorno seguente, la
"La prudente" entrò nel porto, incaricata di contrastare i
piani belgi. Alla fine, però, le due parti riuscirono a mettersi
d’accordo. I francesi furono informati della testardaggine del
Majoré,
che persisteva nella sua ira, dopo di che il "Louise-Marie"
se ne andò a gettare l’ancora davanti a Rapass. I mercanti
inglesi, invitati a partire, presentarono allora una serie di
proposte che furono nondimeno respinte. I belgi decisero allora di
armare l'"Emma" e la "Dorade". Il comandante
della "Louise-Marie" ricevette una lettera dagli inglesi in
cui questi annunciavano il loro rifiuto di partire e rendevano i
belgi responsabili di ogni eventuale danno.
Il
21 marzo, cinque scialuppe che trasportavano 130 uomini della
"Ricerca" e della "La prudente" costeggiarono la
"Louise-Marie". I loro occupanti salirono a bordo della
"Dorade". Il giorno dopo, la spedizione, condotta dalla
"Louise-Marie", si diresse verso Debokké. Lì costrinsero
i due mercanti inglesi a costituirsi prigionieri di guerra. Il 24
marzo i belgi e i francesi aprirono il fuoco e procedettero ad uno
sbarco. Dopo un’ora tutto era risolto. I combattimenti avevano
fatto sette feriti in totale.
Il
giorno seguente. le navi levarono l’ancora e scesero il fiume.
Sulla riva, alcuni colpi furono sparati qua e là. Fecero altri
feriti a bordo della "Louise-Marie". Il 2 aprile 1849, il
"Louise-Mane" partì per Katecoma, dove un accordo con
Tongo fu firmato alcuni giorni dopo. Egli partì l'8 aprile per
entrare a Gorée il 23 aprile. È qui che il comandante Van Haverbeke
incontrò il comandante francese Bouet, il quale gli comunicò la sua
profonda insoddisfazione per l’azione condotta dai belgi. Ciò non
ebbe tuttavia alcun effetto su Van Haverbeke.
Il 3
maggio 1849, riprese la direzione del Belgio dove arrivò il 17
giugno (13). Il riposo di Roch CAMPANA nel paese, dopo questo viaggio
movimentato, non fu che di breve durata, perché il 10 luglio 1849,
la "Louise-Marie" passò sotto gli ordini del
capitano-tenente di vascello Petit, e il 9 agosto (14)partì per una
crociera nel Mare del Nord che durò fino al 26
settembre.
Nell’ottobre 1849 (15) Roch ricevette una
promozione: fu nominato caposquadra di terza classe.
Il 25
novembre il comandante Van Haverbeke riprese il comando della
"Louise-Marie", che alzò l’ancora di Ostenda il 24
febbraio 1850 per un viaggio in Africa occidentale. Questo viaggio fu
molto rapido; il 21 marzo, la barca era a Gorée. Il 29 marzo, gettò
l’ancora a Rio Nunez.
Sul
posto infuriava una guerra civile. I mercanti del banco commerciale
speravano che i belgi arrivassero con un equipaggio sufficiente per
rimettere le cose a posto. Ma, a causa del lassismo e del
disinteresse dei nostri politici nazionali, Van Haverbeke non aveva
potuto disporre dei mezzi o del potere necessari per apportare un
rimedio reale alla situazione.
Senza
registrare alcun risultato notevole, la "Louise-Marie"
iniziò il suo viaggio di ritorno il 25 aprile per arrivare ad
Anversa il 3 giugno 1850 (16). Ancora una volta, il riposo fu di
breve durata per Roch. Petit riprese il comando della nave e
quest’ultima partì il 15 giugno (17) per una guardia pesca nel
Mare del Nord che terminò il 1º settembre 1850.
All’interno
della colonia belga di San Tommaso in Guatemala erano emerse
difficoltà. La colonia affondò poco a poco, e il passivo era
considerevole. Alcuni coloni che erano riusciti a tornare in patria
si fecero carico di provocare una reazione nell’opinione pubblica.
Il console e il commissario di Stato sul posto chiesero la presenza
di un corpo di guerra in modo da calmare un po' gli animi.
Comandato
da Petit, il "Louise-Marie" pose la rotta verso la colonia
belga di Guatemala il 22 dicembre 1850 (18), con a bordo il nostro
Roch CAMPANA in qualità di caposquadra. Il viaggio e il soggiorno
furono lunghi perché la nave non rientrò ad Anversa fino al 17
agosto 1851. Lentamente ma sicuramente, il nostro Roch saliva nella
scala gerarchica: il 1º settembre 1851 (19), passava caposquadra
seconda classe.
Anche
sul fronte coloniale africano le cose si stavano complicando ancora
una volta, e la presenza della "Louise-Marie" fu reclamata
a Rio Nunez. Il comandante Van Haverbeke riprese il comando della
nave, e il 31 dicembre 1851 (20) la "Louise-Marie" salì
l’ancora per la costa occidentale dell’Africa. Roch CAMPANA, come
caposquadra, non era nella sua specialità. A causa del maltempo, la
nave doveva prima ancorare a Deal e poi attraccare a Falmouth a causa
di un’avaria al timone. Di conseguenza, Roch non ebbe più
l’occasione di girarsi i pollici, poiché la riparazione di questa
avaria rientrava nelle sue competenze.
L’isola
di Gorea fu raggiunta il 27 febbraio 1852. La, una lettera del
console Bols aspettava il "Louise-Marie", reclamando in
tutta fretta il Rio Nunez. Se n’è andato senza perdere tempo, e il
4 maggio era lì. Ancora una volta, erano scoppiati combattimenti tra
due tribù locali, le due più importanti, con tutte le conseguenze
di questi combattimenti per i coloni belgi. La prima preoccupazione
del comandante Van Haverbeke fu negoziare. Ma la sua missione di
negoziatore fu fortemente ostacolata dal fatto che non disponeva di
un equipaggio e di un armamento sufficienti, e quindi non poteva
esercitare la minima forza di pressione. Dopo lunghe chiacchiere, fu
costretto ad iniziare il viaggio di ritorno con risultati poco
convincenti.
Il
15 giugno 1852. la "Louise-Marie" era di ritorno in Belgio,
a tempo debito per la riserva di pesca annuale nel Mare del
Nord.
Dopo
questa missione, la nave ripartì verso l’Africa, il 23 gennaio
1853, sotto gli ordini del Comandante Petit
questa volta. Lo scopo del viaggio era mantenere contatti sul posto e
raccogliere informazioni militari e commerciali. Il 23 luglio 1853,
la nave era di ritorno a Ostenda.(20)
Nell’agosto
1853, Roch CAMPANA partì con la "Louise-Marie", sempre in
qualità di membro d’equipaggio, per una guardia pesca nelle
vicinanze delle isole Shetland. Un viaggio che durò fino a
settembre.
Al
suo ritorno a casa. Roch CAMPANA fu brevettato (21), il che lo portò
ad essere considerato già un membro a pieno titolo del quadro
professionale dei sottufficiali.
Nel
frattempo, i coloni africani continuavano a chiedere l’assistenza
di una nave da guerra. È la "Louise-Marie" che, il 20
novembre 1853, salì per la costa occidentale dell’Africa per
compiere questa missione. Questo viaggio permise alla nave e al suo
equipaggio di approdare in vari luoghi che, fino ad oggi, non avevano
mai visto una sola nave battere bandiera belga. Fu anche segnato dai
due tornado che l’equipaggio asciugò. Tuttavia, la nave tornò ad
Anversa il 2 luglio 1854.
L’entrata
in servizio del "Duca di Brabante" procurò un po' di
tregua al "Louise-Marie" e al suo equipaggio. Dopo il suo
ritorno il 2 luglio 1854, iniziò un anno tranquillo, nel corso del
quale si colloca una sola guardia di pesca nel Mare del Nord, in
luglio, agosto e settembre 1855.
Il
1º ottobre 1855. Roch CAMPANA fu promosso caposquadra di
manovra.
Il
2 aprile 1856, Roch salì, ancora e ancora a bordo della
"Louise-Marie", per una visita alla colonia belga di Rio
Nunez. sulla costa occidentale africana. Il viaggio sarebbe durato
fino al 13 agosto (22), quando rientrò nel porto di Anversa. Questo
fu l’ultimo viaggio della "Louise-Marie". Significava
anche per Roch CAMPANA la fine del suo periodo di navigazione in alto
mare.
In
questo momento lo perdiamo di vista un po', ma lo ritroviamo in
occasione della sua nomina a maestro di manovra di seconda classe il
30 aprile 1862.
Dopo
di essa, fu immediatamente trasferito verso i traghetti
belgi dello Stato. Infatti, con decisione governativa, il termine
"Marine Royale" è stato soppresso e sostituito da "Marine
d’Etat". La marina di guerra belga aveva cessato di esistere.
La maggior parte degli ufficiali, sottufficiali e membri
dell’equipaggio rientrarono nella vita civile o entrarono nei
servizi civili. Il governo diede ai bauli della linea Ostenda-Dover
un certo carattere militare, e una parte del personale militare fu
assegnata su questa linea. Questo è stato, tra l’altro, il caso di
Roch CAMPANA. D’ora in poi, si ritrovava più regolarmente a casa
sua perché i tragitti della linea Ostenda-Dover erano più brevi.
Il 15 settembre 1863, a testimonianza del riconoscimento nazionale
per il suo coraggio, la sua dedizione e la sua umanità in mare, la
Medaglia di Prima Classe, per le sue meriti nella Marina Reale. Il 14
luglio 1866 Roch CAMPANA fu nominato maestro di manovra di prima
classe; il suo stipendio mensile ammontava a 147,91 franchi. Esso ha
effettuato sotto questo grado vari servizi sulle
navi.(23)
Nonostante
i suoi numerosi anni di servizio nella Marina Reale, la sua
nazionalità era ancora italiana. Ecco perché chiese la
naturalizzazione belga che gli fu concessa con regio decreto il 29
gennaio 1871. A tal fine, il 9 febbraio 1871, si presentò davanti al
Collegio dei borgomastri ed scabini
della città di Ostenda, o fu redatto un processo verbale di
accettazione (24).
Ci è stato possibile risalire alla data del decesso della sua
seconda moglie Marie Daelemans (4/4/1817-4/7/1873), ma si sa che il 21 gennaio 1874 ha contratto un terzo
matrimonio, con l’ostentale Hélène Suzanne Marie CANDAEL (25). Il
matrimonio religioso fu celebrato lo stesso giorno nella chiesa di
San Pietro e Paolo d’Ostenda. Sua moglie era di 40 anni più
giovane. Gli diede quattro figli. un figlio e tre figlie, che
nacquero rispettivamente nel 1874 (Franciscus Amandus)(2), 1876
(Anna-Maria, Suzanne) (26), 1878 (Marie Rosalie Jeanne) (27) e 1883
(Léonie Marie) (28). La giovane coppia si stabilì a Ostenda, poi
si trasferì ad Anversa, perché fu allora che nacque il figlio
maggiore. I due seguenti nacquero a Vilvorde, e l’ultimo ad
Ostenda.
Con
regio decreto n.; 667 dell'8 febbraio 1874, Roch CAMPANA fu nominato
Cavaliere dell’Ordine di Leopoldo. Il suo nome fu iscritto nel Gran
Libro con il numero 698 per una pensione annuale, legata a questa
distinzione, di 100 franchi. In questa occasione, il capitano tenente
di
vascelle Dufour,
capo superiore del reparto dei bauli a Ostenda, uno dei suoi ex
comandanti nella Marina Reale, gli indirizzò una lettera nella quale
gli annunciava la sua distinzione e gli trasmetteva le sue
congratulazioni per quest’ultima.
Fu
in quel periodo che Roch CAMPANA chiese la pensione per "età
avanzata ed anzianità di servizio", che le fu concessa con
effetto dal 16 marzo 1874. All’epoca aveva circa 36 anni di
servizio effettivo nella marina. Il fatto di essere stato arruolato
in tempo di guerra (1839,1849, e 1870-71) gli valse un bonus di tre
anni. Quello di essere stato arruolato in tempo di pace per un totale
di 31 anni, 5 mesi e 3 giorni gli valse un bonus supplementare di 15
anni, 8 mesi e 17 giorni (la metà del tempo trascorso a bordo). Egli
aveva quindi un totale di "54 anni di servizi ammissibili per la
pensione", il che gli garantiva una pensione annua di 660
franchi. A ciò si aggiungevano i 100 franchi all’anno ricevuti
come detentori del titolo di Cavaliere dell’Ordine di Leopoldo, il
che gli dava diritto, in totale, a 760 franchi.
Non
siamo riusciti a capire perché la giovane coppia si sia trasferita
ad Anversa e poi a Vilvoorde. Tuttavia, il 12 febbraio 1881, li
ritroviamo iscritti come abitanti di Ostenda, rue Saint-Georges n°
22.
Roch CAMPANA
probabilmente aveva contatti regolari con altri veterani della Marina
Reale. Così testimonia una lettera del suo ex comandante Dufour, nel
quale quest’ultimo lo ringrazia per i buoni auguri che Roch gli
aveva inviato in occasione dei suoi 50 anni di servizio. Anche la
Marina non l’aveva dimenticato, perché nel 1896. Roch ricevette,
come Primo Maestro, la Medaglia Commemorativa conferita in occasione
dei 50 anni di esistenza della linea Ostenda-Dover.
Il
31 maggio 1898, la famiglia CAMPANA si trasferì in via Amsterdam, n°
31. È in questa casa che Roch CAMPANA morirà il 2 luglio 1899,
all’età di 86 anni, dopo una vita di marinaio affollata. Sua
moglie lo seguì quattordici anni più tardi, nel 1913(25).
Questa
è la storia di questo semplice sottufficiale della nostra prima
marina di guerra nazionale, che seppe forzare l’ammirazione di
tutti i suoi superiori attraverso il suo stato di
servizio.
Fonti:
------
-
Cartella personale e stato di servizio di Roch CAMPANA, Maestro di
Manoeurvre di Prima Classe della Marina Reale
-
Louis Leconte: "Gli antenati della nostra Forza Navale":
MDN, 1952
Note da leggere:
Documenti
di riferimento relativi a Roch CAMPANA:
AB
= Atto di Battesimo
CM
= Diario di nozze con Elena CANDAEL
ES
= Stato di Servizio
LM = Libretto di Marino
PV
= Processo Verbale di Accettazione della naturalizzazione
(1)
Robert Louis CAMPANA: nato a Ostenda il 31-08-1911
(2)
Franciscus Amandus (François Amand) CAMPANA: nato ad Anversa il
22-12-1874 (CM)
(3) Sul
suo biglietto da visita è scritto: "Ufficiale mecc.-Capo
pensionato della Marina di Stato".
(4)
Francisco CAMPANA (AB)
(5)
Roch Mario CAMPANA: nato il 19 novembre 1813, e battezzato il 20 a
Termini (AB) Termini è una cittadina della costa settentrionale
della Sicilia, situata a circa 35 km da Palermo. A quel tempo la
Sicilia faceva parte del Regno di Napoli.
(6) Uno
degli altri due figli si chiamava Agostino.
(7)
cambusiere: membro dell’equipaggio incaricato della gestione della
cambusa, magazzino della nave contenente i viveri e il vino.
(8)
È il 15 febbraio 1842 che passa caposquadra di prima classe, sul
cannoniere n° 12. (ES)
(9) prao: nave della
Malesia con bilanciere unico, progettata per poter navigare in
entrambe le direzioni.
(1O) Secondo il suo LM sul cannone
n° 11, è il 1 luglio 1846.
(11)
Il 1 settembre 1847 secondo la sua ES, ma il 1 settembre 1848,
secondo il suo LM sul cannoniere n° 11
(12)
L’ES indica il suo ritorno dalle Indie nell’agosto 1848.
(13)
A Anversa (ES)
(14) La partenza è avvenuta il 6
agosto e non il 9. (ES)
(15)
Roch CAMPANA è nominato caposquadra di terza classe il 1º dicembre
1849 e non in ottobre (ES)
(16)
Ritorno il 4 giugno e non il 3 (ES)
(17)
Partenza il 12 giugno e non il 15 (ES)
(18)
Sempre secondo l’ES; partenza il
(18)
Sempre secondo l’ES; partenza
il 20 dicembre.
(19)
L’ES indica il 1º novembre 1851.
(20)
L’ES indica una partenza per la costa occidentale dell’Africa
(Gorée e Rio Nunez) il 20 novembre 1851; ritorno
nel maggio 1852. Nuova partenza, per le stesse destinazioni, il 20
dicembre 1852, e ritorno nel luglio 1853.
(21)
Roch CAMPANA è brevettato nel novembre 1853 secondo la sua ES, il 17
ottobre secondo il suo LM sulla goletta "Louise-Marie".
(22)
Ritorno il 14 settembre. (ES)
(23)
Roch CAMPANA fu ancora assegnato a vari servizi a partire dal 1872,
ma senza precisare quali. (ES)
(24)
Vale a dire che si è presentato dinanzi al Collegio per dichiarare
la sua accettazione della naturalizzazione ordinaria che gli era
stata concessa dall’atto legislativo del 29-01-1871. (PV)
(25)
Hélène CANDAEL: nata a Ostenda il 24 ottobre 1853 e deceduta a
Comines il 29 maggio 1913. (CM)
(26) Anne Marie
Suzanne CAMPANA: nata l'11 giugno 1876. (CM)
(27)
Marie Rosalie Jeanne CAMPANA: nata il 15 agosto 1878 e probabilmente
deceduta in basso. (CM)
(28)
Léonie-Marie CAMPANA: nata il 3 ottobre 1883. (CM)